Come posso “non reagire” di fronte ad una provocazione?
Ha senso far finta di niente o soprassedere?
Come evitare reazioni delle quali potrei pentirmi?
A volte capita di rimanere come incastrat* nello scorrere degli eventi, e di non riuscire a far nulla per modificarli e dare loro la direzione che vuoi. Puoi allora reagire, dando peso alle emozioni temporanee che stai provando e direzionando al meglio la situazione.
Anche se non te ne rendi conto, quando le tue mosse sono pura reazione, è come se fossi ‘vittima dell’altro’, vittima della situazione. Senza volere, potresti dar modo all’altra persona o al contesto di influenzare le tue scelte in modo non sempre positivo. Le tue reazioni possono essere frutto di situazioni e di processi già accaduti e che si ripresentano quando avviene una situazione simile a quella che hai vissuto precedentemente.
Ma qual è la differenza tra agire e reagire?
Spesso può sembrarti di agire, mentre in realtà stai soltanto reagendo: un evento, una situazione, una parola ti innesca una reazione forte, e si attiva una risposta automatica. Provi rabbia, allora urli. Qualcuno ti provoca, allora rispondi energicamente. Qualcuno ti ferisce, rispondi con la stessa arma.
Il rischio in questi casi è che la tua reazione non comunichi quello che vorresti. Che le tue ragioni rimangano nascoste in quell’emozione forte che stai provando. L’altra persona vede solo la tua reazione, e non riesci ad esprimere con precisione tutto quello che senti. Puoi rischiare di non essere più una persona che agisce, ma che sia l’evento o la situazione a controllare te.
Al contrario, l’agire è legato alla consapevolezza, e alla tua decisione riguardo a quanto ti sta accadendo. Agire vuol dire comportarti in autonomia, liberandoti dagli schemi prefissati. Quando agisci, puoi riuscire a svincolarti da una serie di pensieri instaurati precedentemente, che possono farti sentire rigid* nell’agire. Quando agisci, hai la libertà di esprimerti, e di essere protagonista della tua vita.
Come mi sono comportat* in quella particolare situazione? Ho agito oppure ho reagito?
Spesso quando reagiamo, tendiamo a vedere delle conseguenze più immediate ai nostri comportamenti. Non ci soffermiamo troppo a pensare quello che stiamo per fare, e quella determinata reazione ci viene spontanea, ci è familiare e un po’ ci protegge. E questa può essere una delle motivazioni e tentazioni principali che inducono a reagire, invece che a reagire..
Agire è come fare una piccola pausa: non ci facciamo controllare dalla nostra reazione, ma prendiamo la nostra iniziativa, diventando agent* e responsabil* della nostra azione. Siamo noi a prendere l’iniziativa, non stiamo solo rispondendo a una richiesta, ad una provocazione. Siamo noi a decidere cosa vogliamo comunicare, cosa vogliamo esprimere di noi stess*.
A volte non avere una reazione immediata può sembrare “fare la vittima”: ma pensa che ti stai piuttosto dando il tempo per la tua azione, quella che rispecchia meglio la nostra personalità. Agire (e non reagire) non significa non far niente. Significa prendere il proprio tempo e scegliere la tua azione, non solo la tua reazione.
Articolo in collaborazione con S.D, tirocinante di Scienze e Tecniche Psicologiche, Unitelma Sapienza presso Apsicologa