Mica sono pazzo. Non ho tempo. Costa troppo.
Troppo spesso ascoltiamo frasi come queste riguardo ai professionisti del benessere psicologico. Questi luoghi comuni sulla psicologia fanno pensare al 70% degli italiani che andare dallo psicologo sia inutile (Eurodap, 2017).

Apsicologa:

• vuole rompere le barriere dei pregiudizi e dei problemi pratici e promuovere il benessere psicologico
• vuole far rientrare “l’andare dallo psicologo” all’interno delle pratiche quotidiane delle persone, con un approccio che rende le consulenze più fruibili, flessibili e sostenibili economicamente
• sceglie di occuparsi del sostegno alla vita quotidiana, l’accompagnamento in quelle tappe da raggiungere nella vita di tutti i giorni, il supporto a quelle decisioni che possono sembrare banali, ma che alle volte non ci fanno dormire.

Come lo fa?

Già dal nome, Apsicologa ha un’identità un po’ sovversiva:
l’alfa privativo come prefisso (a-) si usa per indicare mancanza e privazione; una psicologia privata dai pregiudizi che troppo spesso la accompagnano.

Vado daʼapsicologa, si dice a Roma.
Il nostro nome è anche un ironico omaggio alla nostra città d’origine.

Apsicologa rompe le mura dello studio ed entra nei contesti di vita reali, come caffetterie, locali, piazze, parchi pubblici, tutti quegli spazi dove si possono costruire relazioni stando seduti e parlando. Vogliamo dare valore all’informalità dei luoghi di tutti i giorni, perché è lì che accade la vita.

Spazi pubblici in diverse aree della città diventano nuovi setting per un supporto psicologico della vita quotidiana pratico, flessibile e sostenibile.